Mio percorso
Ho seguito gli slanci del cuore per formarmi come terapeuta complementare nel metodo della terapia ayurvedica. Questo mi ha portata a intraprendere un percorso atipico, attraversato da gioia, dubbi, grande soddisfazione ed emozioni intense, fino al conseguimento del mio diploma federale. Il cammino continua, l’Ayurveda è un apprendimento eterno.
Ho avuto la gioia di seguire e vivere insegnamenti rigorosi, in cui la filosofia ayurvedica, arte di vivere, veniva applicata quotidianamente. Questo mi ha arricchita profondamente. I principi ayurvedici sono semplici. Richiedono costanza e impegno. Per questo ognuno è libero di integrarli secondo il proprio ritmo e le proprie convinzioni.
Questo percorso si è intrecciato tra la Svizzera e l’Italia, sostenuto da incontri significativi, formazioni impegnative e una profonda esplorazione personale. Nel corso degli anni si sono creati legami duraturi che ancora oggi alimentano la mia pratica e la mia supervisione.

Formazione con ore frontali
- Più di 700 ore di fromazione in Ayurveda.
- 340 ore di formazione in tronco commune che ragruppa le conoscenze e competenze in 3 aree di base: Fondamenti della professione, Fondamenti di scienze sociali, Fondamenti di medicina.
- Supervisione continua.
- 740 ore di Formazione nelle tecniche di movimento del Sistema Rio Abierto
- 95 ore di formazione del massaggio Circolatorio e Correttivo secondo il Sistema Rio Abierto.

Ringraziamenti
Ringrazio tutte le persone che hanno segnato il mio cammino con la loro presenza, il loro insegnamento o il loro sostegno:
Manuela, E., Emilie, Anna, Maria-Clotilde, Claudia, Enzo, Anita, Olga, Nuno, Brigitte, Alida, Gianluca, Carole, Neela, Monika, Rebekka, Sigrun, Dominique, Lorella, i miei cari, così come tutte le persone incontrate lungo la strada.
Un grazie anche alle mie clienti e ai miei clienti per la loro fiducia quotidiana, che mi permette di esercitare questo mestiere che mi appassiona e mi dona tanto.
Un pensiero particolare va all’insegnamento ispirato del Maestro Govindan, che ha trasformato la mia visione dell’Ayurveda e del massaggio.
Ayurveda: un approccio vivo e profondo
Questa visione profonda guida ogni gesto, ogni trattamento, ben oltre la semplice tecnica.

Raffaella (Associazione Culturale Olistica Milva che ospita l’Associazione Ayurveda Monaci Erranti a Bosa) Me stessa con Alida Dal Degan
Ho vissuto in Ticino per oltre 17 anni e ci torno sempre con piacere ed emozione.
Durante uno dei miei viaggi, ho incontrato Alida, che ha dato una nuova svolta al mio percorso ayurvedico.
La semplicità e l’autenticità del suo approccio mi hanno toccata profondamente.
Un approccio sia pratico che teorico, basato su grandi testi di riferimento ayurvedici come la Charaka Samhita, dalla quale cita alcuni passaggi nel suo libro.

Alida Dal Degan con il Maestro Govindan.
“ L’insegnamento che ho ricevuto mi ha trasmesso molto più che delle tecniche: una postura interiore. Preparare un trattamento significa anche preparare sé stessi mentalmente, emotivamente, spiritualmente.”
È questa postura che dona al massaggio la sua vera forza terapeutica.
Diventa un atto creativo, uno spazio in cui il corpo, la mente e l’anima possono trasformarsi.
Quest’arte ancestrale, profondamente radicata nella tradizione indiana, mi è stata insegnata nel rispetto della sua ricchezza originaria.
Rio Abierto

Direttori e fondatori del centro Rio Abierto Italia
Prima dell’Ayurveda ho scoperto il movimento Rio Abierto in Ticino. Durante le lezioni settimanali ho sperimentato un nuovo rapporto con il corpo, il movimento e l’emozione.
È stato durante un seminario che ho incontrato Enzo (Vincenzo), uno dei fondatori di Rio Abierto Italia. Questo incontro è stato il punto di partenza di un lungo percorso.
Prima una settimana di scoperta in Umbria, poi una formazione intensiva durata più di quattro anni con viaggi mensili in Italia. È stata un’esperienza umana indimenticabile.
Cos’è il movimento Rio Abierto?

Rio Abierto: “Fiume aperto” che rappresenta l’energia libera di circolare. È un movimento corporeo proveniente dall’Argentina. Rio Abierto è un viaggio alla scoperta di sé. È un modo per realizzare questa spinta interiore che ogni essere umano ha, per vivere più armoniosamente e per esprimere quotidianamente la sua forza d’amore, intelligenza ed energia.

Una lezione di movimento di Rio Abierto si svolge con la musica. La musica è lo strumento principale del lavoro; i partecipanti lavorano in cerchio. Durante la mia formazione ho imparato a guidare un gruppo, cioè secondo il linguaggio di Rio Abierto, a fare l’istruttore. L’istruttore, ispirato da diversi tipi di musica e dall’energia del gruppo, accompagna i partecipanti in un viaggio di trasformazione energetica ed emotiva. Il movimento del corpo secondo il Sistema Rio Abierto produce una tonicità muscolare, favorisce l’armonizzazione delle posture e determina una liberazione dallo stress con il gioioso risveglio della vitalità.
Il lavoro specifico sui centri energetici porta anche alla presenza e all’integrazione interiore di tutti i nostri livelli: fisico, emotivo, mentale e spirituale. Questo porta al rilassamento e alla meditazione.

Il massaggio Rio Abierto:
Ecco un paragrafo del libro “Massaggio Evolutivo ed. Valtrendeditore p.42” di Anita Marianna Dragonetti, che è stata la mia formatrice del massaggio di Rio Abierto, e che secondo me rappresenta bene lo spirito di questo massaggio.
Il corpo racchiude bisogni, impulsi, emozioni che possono essere rimasti per lungo tempo imprigionati silenziosamente nel connettivo e nella fibra muscolare. Il contatto con le mani ripristina la fluidità e la circolarità del mondo emotivo. Un’emozione, nel suo percorso naturale, si sente, si esprime, si agisce.
Nel momento in cui emerge in maniera indifferenziata si deve accompagnare la persona a circoscriverla e darle un significato utile, che possa ridimensionare anche i suoi pensieri.
L’ascolto, l’accoglienza, il contenimento e l’accettazione di una parte dell’altro prima repressa o dimenticata producono nella persona trattata soddisfazione e benessere, sia sul suo piano fisico che su quello psichico.
Il corpo racchiue bisogni, impulsi, emozioni che possono essere rimasti per lungo tempo imprigionati silenziosamente nel connettivo e nelle fibra muscolare. Il contatto con le mani rispristina la fluidità e la circolarità del mondo emotivo. Un’emozione, nel suo percorso naturale, si sente, si esprime, si agisce.
Nel momento in cui emerge in maniera indifferienziata si deve accompagnare la persona a circoscriverla e darle un significato utile, che possa dimensionare anche i suoi pensieri.
L’ascolto, l’accoglienza, il contenimento e l’accettazione di una parte dell’altro prima repressa o dimenticata producono nella persona tratta soddisfazione e benessere sia sul piano fisico che su quello psichico.
Anita Marianna Dragonetti

Una frase che Enzo mi ha detto, e che continua a guidarmi dopo 20 anni:
Se la vita non ti sorride, tu sorridi alla vita.